tortellino s. m. [dim. di tortello]. – Nome, usato solitamente al plur., di una pasta alimentare tipica dell’Emilia-Romagna e zone vicine, il suo nome riprende il dialetto bolognese turtlén si ottengono tagliando la sfoglia, molto sottile, in quadratini di circa 2,5 cm di lato , mettendo al centro il ripieno, piegando poi la pasta a triangolo e arrotolandola sul mignolo in modo che le due estremità combacino.
Narra la leggenda che l’origine della particolare forma circolare con la pieghetta all’insù del tortellino sia dovuta ai numerosi conflitti tra Modena e Bologna; Marte e Venere, che parteggiavano negli schieramenti opposti, trovarono un momento per ristorarsi in una locanda.Dopo aver mangiato e bevuto andarono a letto. L’oste curioso, sbirciando dal buco della serratura, rimase incantato dalla bellezza dell’ombelico di Venere tanto che il mattino seguente lo volle riprodurre con la pasta.
La sfoglia della pasta in cui racchiudere il ripieno del tortellino deve essere sottilissima per non andare a coprire il delicato sapore, ma soprattutto, non deve superare i tre centimetri di diametro, affinché più tortellini vengano raccolti in una sola cucchiaiata.Sempre secondo la ricetta originale, i tortellini vengono cotti nel brodo di manzo e di cappone o manzo e gallina.